Alessandro Magno è stato un condottiero e sovrano antico macedone, considerato uno dei più celebri strateghi e conquistatori del mondo antico. In soli dodici anni conquistò l'Impero Persiano, l'Egitto ed altri territori, spingendosi fino agli attuali Pakistan, Afghanistan e India settentrionale. Le sue vittorie sul campo di battaglia, accompagnate da una diffusione universale della cultura greca e dalla sua integrazione con elementi culturali dei popoli conquistati, diedero l'avvio al periodo ellenistico della storia greca. Passato alla storia con l’epiteto di Magno, è conosciuto anche come Alessandro il Conquistatore e Alessandro il Macedone. Ma... fu vera gloria?
La genialità strategica di Alessandro è dimostrata dalle sue numerose vittorie, soprattutto contro l’esercito dei Persiani. La sua capacità politica risulta evidente da una serie di iniziative come la decisione di far partecipare storici, scienziati e poeti nelle sue imprese, perchè fossero testimoni e relatori delle sue gesta e perchè traessero frutto dalle esperienze offerte dall’avventurosa spedizione in paesi esotici o poco noti. Infine, la sua intenzione di formare un impero universale, fondato sulla fusione della cultura ellenica con quella asiatica rappresenta un importante punto di riferimento per la storia (in particolare dei secoli successivi, visto che l'idea fu ripresa da Roma) poichè permise lo sviluppo della cultura greca in una vastissima area del Mediterraneo.
La genialità strategica di Alessandro è dimostrata dalle sue numerose vittorie, soprattutto contro l’esercito dei Persiani. La sua capacità politica risulta evidente da una serie di iniziative come la decisione di far partecipare storici, scienziati e poeti nelle sue imprese, perchè fossero testimoni e relatori delle sue gesta e perchè traessero frutto dalle esperienze offerte dall’avventurosa spedizione in paesi esotici o poco noti. Infine, la sua intenzione di formare un impero universale, fondato sulla fusione della cultura ellenica con quella asiatica rappresenta un importante punto di riferimento per la storia (in particolare dei secoli successivi, visto che l'idea fu ripresa da Roma) poichè permise lo sviluppo della cultura greca in una vastissima area del Mediterraneo.
Analizzato in quest'ottica, Alessandro si deve considerare senz’altro Magno.
Ma pensando alla sua prematura scomparsa, c’è da domandarsi che cosa avrebbe fatto se ne avesse avuto il tempo. La breve avventura della sua vita è stata così intensa e piena di sensazionali imprese che si capisce benissimo quali suggestioni abbia esercitato sui biografi. È difficile formulare un’ipotesi su quello che sarebbe stato il suo comportamento se il suo potere fosse rimasto inalterato dalla sua morte. Alcuni storici ritengono che avrebbe creato un impero nel quale i popoli avrebbero potuto collaborare su un piano di parità e nel quale la superiore cultura greca sarebbe servita ad utilizzare meglio le forze comuni. Altri, partendo dall'idea che tutte le intenzioni che gli sono state attribuite siano senza fondamento, ridimensionano la figura di Alessandro, interpretandola sotto una luce più "umana". Indro Montanelli dice infatti: “Alessandro non seguì un piano, come il padre Filippo, lui inseguì una chimera e, più che artefice, ci appare lo schiavo di un destino. Quello che ci colpisce in lui è una forza vitale così dirompente e sfrenata da tramutarsi in difetto. Fu una meteora che, come tutte le meteore, abbagliò il cielo e si dissolse nel vuoto, senza lasciare dietro di sè nulla di costruttivo...”.
La questione di Alessandro è quindi molto difficile da concludere, ma quello che è certo è che questo generale riuscì a compiere grandi imprese e che riuscì a interpretare e a concludere nel modo più adeguato il ciclo di una civiltà come quella greca, dando così origine all’ellenismo.
Antonella
Antonella
Nessun commento:
Posta un commento