giovedì 25 settembre 2008

La filosofia romana

Metto qui i link nei quali ho trovato informazioni assai interessanti sulla filosofia romana. Siccome nel libro questa è appena accennata, ho cercato qualche informazione in più.
Sappiamo che nella capitale del grande impero le due correnti filosofiche dell'epicureismo e dello stoicismo ebbero una grande importanza. Tra i massimi esponenti dell'epicureismo, troviamo Lucrezio. Ma ci furono anche grandi poeti, tra i quali possiamo ricordare il famoso Virgilio.
Se ci vogliamo soffermare su Lucrezio, dobbiamo sicuramente ricordare il famoso poema De Rerum Natura, che in un certo senso apre la porta della sua filosofia. A proposito di questo, eccovi un link in cui l'argomento viene approfondito:
http://it.wikipedia.org/wiki/Lucrezio#La_filosofia

Parlando di un'altra, per così dire, corrente filosofica non abbiamo altra scelta che nominare Marco Tullio Cicerone. Di Cicero possiamo citare la famosa frase "filosofia, guida dell'esistenza! Indagatrice della virtù vittoriosa avversaria dei vizi…Tu hai fatto nascere le città, hai chiamato a raccolta gli uomini che vegetavano dispersi, li hai uniti nella convivenza sociale…tu hai rivelato agli uomini le possibilità comunicative del linguaggio e della scrittura. Hai inventato le leggi, hai suscitato le comunità, hai dettato i doveri ".
Per approfondire sulla vita di questo grande filosofo, vi invito ad entrare in questi due siti:
http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_romana#L.27eclettismo_di_Cicerone
http://it.wikipedia.org/wiki/Cicerone

Ma, parlando di filosofia romana, non possiamo non dare degli indizi sulle sue origini . I romani conobbero il mondo dei greci attraverso gli etruschi e l'espansione verso la Campania. Ma i veri contatti con i greci furono raggiunti solo appena dopo la conquista della Magna Grecia. La cultura ellenica fu vista con sospetto dai romani, poiché per conto loro aveva messo in secondo piano l'impegno speculativo e il valore della ricerca pura. Essi temevano per l'ordine costituito, giacché le sottigliezze dialettiche e la spregiudicatezza razionale lo possano alterare e degradare. Quando Carneade in due conferenze dimostrò l'esistenza della giustizia e nella seguente la sua non esistenza, questo suscitò scalpore e i filosofi furono messi alla porta dai senatori scandalizzati.

Infine nominiamo anche il circolo degli Scipioni, un gruppo di nobili romani (Gaio Lelio, Scipione Emiliano e Furio Filo) che promoveva attività letterarie, filosofiche, ecc.
Per approfondire questo argomento cliccate su questi link:
http://it.wikipedia.org/wiki/Circolo_degli_Scipioni
http://it.wikipedia.org/wiki/Filosofia_romana#Il_circolo_degli_Scipioni

Santiago

mercoledì 24 settembre 2008

L'economia dell'impero romano

Venerdì scorso in classe si è originata una discussione molto interessante sull´economia romana. Il punto era da dove ricavava il governo dell’antica Roma il denaro per fare le varie opere pubbliche, per poter così dare lavoro alle classi sociali più basse. Per portare avanti queste costruzioni era necessaria una certa quantità di denaro e proprio per chiarire i dubbi sorti dalla discussione vi lascio questo piccolo riassunto sull’economia dell’impero.

Andrea D.C.



Economia dell'impero romano

L'economia dell'impero romano era basata essenzialmente sulle conquiste militari: infatti con la loro conclusione, l'impero entra in un periodo di grave crisi.
Si raccolsero nell’Urbe decine di migliaia di antichi contadini combattenti che le guerre successive avevano privato della terra, ma che combattendo avevano confermato i propri diritti politici, tanto da essere in grado di vendere i propri voti in cambio, come predica l’antico adagio di “panem et circenses”.
Al tempo del proprio splendore Roma giunse ad importare 3,5 milioni di quintali di frumento, per l’epoca quantità astronomica. L'immensa quantità del frumento importato da Roma proveniva da una pluralità di province, Sicilia, Sardegna, province asiatiche e africane, ma il perno dell'approvvigionamento era costituito dall'Egitto, che soddisfaceva oltre metà del fabbisogno. Il decadimento dell'economia imperiale è parallelo alla progressiva decadenza dell'agricoltura, che perde la capacità di rifornire i mercati. Altra questione che determinò a lungo andare un decadimento economico fu l'importazione di prodotti di lusso dall'oriente. Questa continua fuoriuscita del metallo prezioso determinava una rarefazione all'interno dell'impero con l'inizio di una spirale perversa di un peggioramento del fino nel conio, e corrispondentemente l'inflazione, maldestri tentativi di imporre calmieri, il più celebre quello di Diocleziano sempre elusi dalla speculazione.
Quando Costantino trasformò Bisanzio in una nuova capitale, Roma cessò di essere il centro economico dell'impero. La nuova Roma, chiamata a giusto titolo Costantinopoli, fu dal punto di vista economico, molto più vivace della prima. Non solo luogo del consumo, ma autentica capitale dei traffici e delle produzioni, mantenne questo ruolo, sia pure tra infinite vicessitudini, per un periodo di 1.000 anni, fino alla caduta per mano turca nel 1453, in periodo quindi molto più lungo dello splendore economico e politico di Roma.

Bullismo

In questa pagina potrete vedere un sondaggio che è stato fatto su un nuovo tipo di discriminazione che preocupa la nostra società. Questo fenomeno si chiama bullismo o bullyng. Con questi termini ci si riferisce ai vari episodi di violenza che, attraverso aggressioni verbali, minacce e botte, colpiscono fortemente gli adolescenti che frequentano la scuola.

http://www.aquiloneblu.org/scritti/bullismo/bullismoascuola.htm

Magdalena

Razzismo

In questo video si può vedere con molta chiarezza un atto di violenza razzista che è accaduto in Spagna circa un mese fa. In questa ripresa si vede come uno spagnolo, evidentemente razzista, attacca violentemente e senza alcuna ragione una minorenne equatoriana che nota nel vagone prima di scendere alla sua fermata.

http://es.youtube.com/watch?v=M2Yta_9x664


Magdalena

lunedì 15 settembre 2008

La Triade Capitolina

Ciao a tutti, un po’ di tempo fa ho trovato questa interessante notizia sulla triade capitolina. Vi servirà molto per approfondire e chiarire alcuni concetti. Per le foto:

http://www.archart.it/archart/italia/lazio/provincia%20Latina/Triade%20Capitolina/index.html

La Triade Capitolina è costituita da Giove, Giunone e Minerva. Questa definizione non è antica come si potrebbe pensare, ma è un termine creato dalla storiografia del XIX secolo. Il culto della Triade è tipicamente romano e ha origini piuttosto incerte. Secondo il filologo latino Servio Danielino, vissuto tra il IV e il V secolo d.C., questo culto ha origini etrusche, sebbene non ci siano ritrovamenti archeologici che possano rendere veritiera questa tesi.
La precisa volontà politica di definire un gruppo di divinità superiori, per identificare la grandezza di Roma anche da un punto di vista religioso, è stata la causa della nascita e diffusione del culto della Triade, tanto da far costruire templi dedicati alle tre divinità anche in molte colonie.
Il culto deriva certamente da quello di Giove Capitolino con gli epiteti di Optimus e Maximus per differenziarlo da qualsiasi altro Giove definito in modi diversi e venerato dalle comunità latine confinanti. Successivamente vengono aggiunte al culto anche Giunone Regina e Minerva, protettrice delle arti, con l'epiteto di Augusta datole nel II secolo d.C.
Il tempio dedicato alla Triade, edificato sul Campidoglio, è fornito di tre celle parallele nelle quali sono poste le statue delle tre divinità: Giove al centro, seduto in trono e con i fulmini nella mano, Minerva alla sua destra e Giunone a sinistra. L'importanza del tempio è anche testimoniata dalle cronache risalenti all'invasione di Roma da parte dei Galli nel 390 a.C. Sembra infatti che in quell'occasione i nemici abbiano risparmiato il Campidoglio e il tempio, a riprova della potenza di Giove Capitolino. Inoltre il Senato, sconfitti i Galli, istituì i ludi Capitolini.
L'unica Triade Capitolina completa è stata ritrovata a Guidonia nel Parco dell'inviolata, dove ora sorge una discarica, ed è conservata al Museo Archeologico Nazionale di Palestrina.

Andrea D.C.

domenica 14 settembre 2008

Particelle rap!

Come avrete sicuramente visto/sentito, è cominciato l'esperimento per ricreare le condizioni della nascita dell'universo al Cern di Ginevra. Questo link mostra i dettagli dell'esperimento in un interessante reportage. Da non perdere la spiegazione rap del funzionamento dell'esperimento! La trovate nel menù a destra del video.

http://tv.repubblica.it/clickweek/prove-di-big-bang/23893?video

Michele

Origine del nome Africa

A proposito del mio articolo anteriore, in questo testo ci viene descritto la possibile origine del nome Africa.

Poco certa risulta l'origine del nome Africa. La sezione settentrionale del continente, in epoca romana, secondo quanto riferisce il geografo Strabone, comprendeva sostanzialmente due regioni: la Lybia a ovest e l'Aegyptus a est, mentre tutto lo spazio a sud di esse costituiva l'Etiopia (regione i cui abitanti avevano la pelle scura). Tuttavia il nome Africa esisteva anche allora e con esso veniva indicato il territorio attorno a Cartagine (corrispondente all'attuale Tunisia settentrionale), in quanto abitato dalla popolazione degli Afri o Afridi (è per questo che il tratto di mare che separava Cartagine dalla Sicilia veniva chiamato Mare Africum, e lo stesso Scipione, il condottiero romano che sconfisse definitivamente i cartaginesi, fu poi soprannominato l'Africano).
Non si dimentichi, ancora, che nella divisione amministrativa attuata dall'imperatore Augusto, di cui Strabone era contemporaneo, tutta l'Africa nord-occidentale (corrispondente all'attuale Marocco e Algeria settentrionali) era divisa nelle seguenti province: la Mauretania, cui faceva seguito la Numidia (attuale Algeria nord-orientale) e quindi l'Africa proconsularis e la Cyrenaica fino ai confini con l'Egitto. Il nome Libia, invece, aveva in genere un significato sia fisico che etnico. Il nome Africa, esteso all'intero continente, cominciò infine ad affermarsi solo in età tardo-medievale.

Andrea D. C.

L'ultima Cartagine

Ho trovato questa imformazione molto interessante e breve su Cartagine, l´ultima Cartagine. Questo si collega direttamente al discorso fatto in classe sul suo cambio di nome a quello di Africa. Buona lettura!

(…) Il sito era però troppo ben scelto perché rimanesse disabitato e una nuova città nacque e crebbe diventando la seconda città nella parte occidentale dell'Impero Romano e la città principale della Provincia romana "Africa". Gaio Giulio Cesare vi fondò una colonia romana di veterani nel 46 a.C. Alla fine del secondo secolo DC Cartagine era il centro dell'Africa Romana e Tertulliano retoricamente si rivolge al governatore romano puntualizzando che come i cristiani di Cartagine ieri erano pochi e ora "hanno riempito ogni spazio fra di voi - città, isole, fortezze, villaggi, mercati, campi, tribù, compagnie, palazzi, senato, foro: non abbiamo lasciato niente per voi tranne i templi dei vostri dei" (Apologeticus, scritto a Cartagine, circa 197).
La ricaduta politica della profonda disaffezione dei cristiani d'Africa fu un fattore cruciale per la facilità con cui Cartagine e le città vicine furono conquistate, nel 439, da Genserico re dei Vandali che sconfisse la guarnigione romana facendo di Cartagine la sua capitale.
Dopo un fallito tentativo di riconquistare la città nel quinto secolo, i bizantini riuscirono infine a entrare in Cartagine nel sesto secolo.
Durante il regno dell'imperatore bizantino Maurizio I Cartagine divenne un Esarcato, come Ravenna in Italia. Questi due Esarcati furono il bastione occidentale dell'Impero Romano d'Oriente, tutto ciò che rimaneva del suo potere all'Ovest.
L'Esarcato bizantino non fu in grado, però, di reggere la pressione dei conquistatori arabi del settimo secolo. Il primo attacco arabo all'Esarcato di Cartagine ebbe inizio - ma senza un grande successo - in Egitto nel 647. La campagna finale contro Cartagine si ebbe dal 670 al 683.
Nel 698 l'Esarcato d'Africa fu definitivamente sconfitto dalle nascenti forze dell'Islam.

Andrea D. C.

giovedì 11 settembre 2008

Sahara verde?

Nel seguente articolo si parla di qualcosa di veramente eccezionale: una possibile foresta nel deserto del Sahara, realizzabile grazie a panelli solari e all’acqua marina. Il progetto, portato avanti da architetti e ingenieri ambientali, renderà possibile la visione di piante nel deserto piú grande del mondo.


Magdalena

domenica 7 settembre 2008

Maremoti in Italia?

In questo articolo si parla di un nuovo possibile pericolo per l’Italia: i maremoti o tsunami. Ciò si deve al fatto che adesso, oltre ai paesi bagnati dall’Oceano Pacifico e Indiano, nella categoria dei paesi a rischio vengono inclusi anche quelli bagnati dal Mar Mediterraneo. Questo articolo ci mostra i dettagli e gli scenari elaborati da geologi dall’INGV (Istituo Nazionale di Geofisica e Vulcanologia), che ci spiegano come prepararsi ad affrontare questi possibili pericoli.


Magdalena