Fra dodici anni l’esercito sarà composto da robots invece che da uomini. Cosa potrà succedere quando, invece di un uomo, sarà una macchina telecomandata a combattere? Scoprite i dettagli nel seguente articolo.
Nel 2020 un terzo dell'intero esercito americano potrebbe di robot, (congegni elettronici controllabili da remoto che possono sostituire in qualche modo l'uomo, pur non evocandone le fattezze), inclusi camion auto-pilotati.
La stima è di due studiosi americani della Washington University di St. Louis, Bill Smart e Doug Few. La previsione è inquietante e potrebbe aprire scenari molto rischiosi. Ma i due ricercatori puntualizzano che la capacità decisionale non è contemplata, trattandosi del settore militare, e che la tendenza è quella di lasciare le decisioni finali al buon senso umano. Come sostiene Smart, «vogliamo che la decisione finale venga presa dall'uomo e sarebbe molto pericoloso lasciare a un robot una qualsiasi capacità di scelta in merito a strategie militari, a combattimenti o a uccisioni».
La ricerca intanto sta facendo molti progressi soprattutto nel dialogo tra uomo e robot: Doug Few ha creato un sistema di controllo remoto che utilizza il telecomando della Wii per trasmettere i movimenti dall'uomo al robot (per sua stessa ammissione si è ispirato alle astronavi dei Jetsons, i cartoon di Hanna & Barbera). La soluzione del telecomando Wii viene ritenuta ideale in un contesto bellico, o comunque militare, dove c'è esigenza di leggerezza e velocità, senza l'intralcio di laptop o computer. Nonostante le rassicurazioni di Smart, si insinuano già i primi dubbi giuridici ed etici sul tema violenza e robot: se un androide o un camioncino auto-pilotato dovesse sparare a un uomo quali sarebbero le conseguenze?
Magdalena
Nel 2020 un terzo dell'intero esercito americano potrebbe di robot, (congegni elettronici controllabili da remoto che possono sostituire in qualche modo l'uomo, pur non evocandone le fattezze), inclusi camion auto-pilotati.
La stima è di due studiosi americani della Washington University di St. Louis, Bill Smart e Doug Few. La previsione è inquietante e potrebbe aprire scenari molto rischiosi. Ma i due ricercatori puntualizzano che la capacità decisionale non è contemplata, trattandosi del settore militare, e che la tendenza è quella di lasciare le decisioni finali al buon senso umano. Come sostiene Smart, «vogliamo che la decisione finale venga presa dall'uomo e sarebbe molto pericoloso lasciare a un robot una qualsiasi capacità di scelta in merito a strategie militari, a combattimenti o a uccisioni».
La ricerca intanto sta facendo molti progressi soprattutto nel dialogo tra uomo e robot: Doug Few ha creato un sistema di controllo remoto che utilizza il telecomando della Wii per trasmettere i movimenti dall'uomo al robot (per sua stessa ammissione si è ispirato alle astronavi dei Jetsons, i cartoon di Hanna & Barbera). La soluzione del telecomando Wii viene ritenuta ideale in un contesto bellico, o comunque militare, dove c'è esigenza di leggerezza e velocità, senza l'intralcio di laptop o computer. Nonostante le rassicurazioni di Smart, si insinuano già i primi dubbi giuridici ed etici sul tema violenza e robot: se un androide o un camioncino auto-pilotato dovesse sparare a un uomo quali sarebbero le conseguenze?
Magdalena
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